1, 2, 3… stai là! Se ci pensiamo, il gioco accompagna tutta la prima parte delle nostre vite e quelle emozioni, sensazioni ed esperienze ci guidano anche durante l’età adulta.
Secondo questa logica, molti brand oggi stanno sperimentando soluzioni sempre nuove e fuori dagli schemi per creare un engagement sempre più forte e radicato all’interno dello shopper, al fine di creare in lui un senso di fiducia, appartenenza e quindi fidelizzazione.
Questo pensare out of the box ha portato a sviluppare strategie orientate alla ludicizzazione o, come meglio suona in lingua anglofona, gamification, termine che sta ad indicare tutte quelle azioni riferite all’utilizzo di elementi caratterizzanti dei giochi, decontestualizzati ed applicati in realtà esterne a questi.
Lo scopo è quello di incentivare la curiosità e l’interesse dell’individuo, andando ad impattare su quella parte del nostro cervello che gestisce le emozioni e che tende a ricordare meglio le esperienze gratificanti e stimolanti, arrivando ad amplificare la portata e l’efficienza del messaggio che si vuole trasmettere.
Non solo i brand quindi, ma anche i retailer stanno sviluppando strategie di questo tipo. Ne è un esempio il più grande distributore della Corea del Sud, eMart’s, che, analizzando i dati dei suoi punti vendita, ha notato un calo di traffico nei centri commerciali all’ora di pranzo. Sfidando il “nuovo consumatore”, ha ragionato fuori dagli schemi ed ha lanciato una campagna molto innovativa chiamata “Sunny Sale”. Ha posizionato davanti ai centri commerciali alcune statue dall’aspetto molto particolare. Dalle ore 12.00 alle ore 13.00 la luce del sole che inevitabilmente le colpisce, le trasforma in una meridiana e crea un gioco di luci e ombre grazie alle quali è possibile osservare la formazione di un QR Code. Questo, grazie all’utilizzo dello smartphone, genera un coupon utilizzabile nel sito e-commerce e che concede quindi sconti speciali per l’acquisto di prodotti.
Quali sono i vantaggi? I clienti si recano al centro commerciale (un luogo fisico) per ottenere sconti online (in un contesto virtuale) e potendo acquistare prodotti in quel momento oppure successivamente sul sito, incentivati dal coupon.
La strategia che c’è alle spalle di questa operazione però non è nuova. O meglio, alla base c’è una tecnica di game design denominata “dinamica di appuntamento”. Secondo questa logica il giocatore, o in questo caso lo shopper, deve compiere una determinata azione entro un dato lasso di tempo, per ottenere una ricompensa. Ma, come realizzerete fra poco, siamo stati tutti almeno una volta nella vita vittime inconsapevoli di questa strategia.
Happy Hour vi dice nulla? Se ci pensate, questo non è altro che uno sconto sulla consumazione di drink in una determinata ora del giorno in un dato luogo.
O ancora, chi non ha mai ricevuto almeno un invito da qualche conoscente per un gioco online? Molto spesso l’utente deve costruire, modificare e sviluppare elementi del mondo virtuale. La dinamica temporale del gioco obbliga a ritornarci dopo un definito lasso di tempo per terminare l’azione precedente ed avviare quella successiva.
Vedremo esempi di questo tipo anche in Italia? I retailer del Bel Paese avranno abbastanza terreno per sfruttare al massimo le potenzialità di questa nuova strategia o resteranno immobili, come al terzo conteggio del gioco, aspettando di essere indicati ed eliminati? 1, 2, 3…
Creato da Luigi Coppola